Associazione SuiSentieridellaMusica (capofila)
Luogo Eventuale
Pro Loco di Venegono Superiore
Comune di Venegono Superiore
NOTE DIFFUSE
nei luoghi di ieri, oggi, domani
Diffondere: spargere intorno, emanare, far conoscere a molte persone…
Così la musica, unica tra le arti, esiste nel momento in cui viene prodotta, ovvero si diffonde in uno spazio. Uno spazio casuale o dedicato, occasionale o di repertorio, isolato o comunicante, storico o contemporaneo, aperto o chiuso, fisico o virtuale, col pubblico o senza. Ma che spazio deve essere, e diviene territorio. E la musica diffondendosi si arricchisce, perché viene in contatto con altre musiche, arti, culture.
Prima parte: Note Diffuse in streaming A causa dell’infelice e complessa situazione virale tutta l’attività musicale locale è ancora ferma: occorre sbloccarla, dare un segnale di ripresa, di essere pronti a ripartire. Nel frattempo comunque la presenza della musica si è fatta sentire (e vedere!) sul web: dalle piccole associazioni ai grandi teatri c’è stata una vasta produzione in streaming con crescente e considerevole aumento della quantità e della qualità. Anche noi vogliamo ripartire da dove ci eravamo lasciati, con un’offerta musicale in streaming che faccia da ponte tra assenza e presenza sul territorio, tra luoghi vuoti e da riempire, tra autori persi e ritrovati. Nel 2020 abbiamo perso l’anno dedicato a Beethoven, non vogliamo perdere quello del centenario dalla nascita di Astor Piazzolla, il 2021. Realizziamo allora due video dedicati a questi due autori con un Quartetto e un pianista che ci offriranno trascrizioni delle più note Sinfonie beethoveniane, e le “Stagioni di Buenos Aires” con il tango da camera di Piazzolla. Questa estate portiamo musica e musicisti per filmarli nei luoghi storici dei nostri concerti: Villa Caproni, Santa Maria, La Sala Consiliare del Comune, Pianbosco, il Pratone, il Castello dei Comboniani. Con Luigi Palombi e il suo Quartetto.
Se sarà possibile in uno di questi spazi all’aperto potremo anche prevedere la presenza del pubblico. E il pubblico potrà essere molto più numeroso quanto la potenzialità della rete, messa in funzione dai nostri siti.
Seconda parte: Note Diffuse in Biblioteca La biblioteca: luogo di incontro e di scambio, tra persone e culture, quindi di diffusione. Nell’estate dell’anno prossimo, nel 2022, le note cominceranno a diffondersi anche nei nuovi spazi previsti per la cultura, le arti e la musica realizzati presso la Biblioteca comunale di Venegono Superiore: due nuove sale interne e la corte completamente rinnovata, dove sarà possibile accendere (all’aperto e al chiuso) la magìa della musica applicata al cinema. E le note della musica saranno diffuse da voci e strumenti dal vivo, su proiezioni cinematografiche previste per tre sere su tre tematiche che hanno contribuito a rendere il cinema la forma d’arte più completa: –da ridere: Buster Keaton (The cameraman), Charlie Chaplin, Bugs Bunny, i Simpson –odor di zolfo: L’Inferno (per il settecentesimo di Dante), Rapsodia Satanica (musica di Mascagni), Paganini il violinista del Diavolo, La scala di Satana, La stregoneria nei secoli, Rosemary’s baby –musica per le galassie: antologia Méliès, Metropolis, Solaris, Pianeta delle scimmie, Blade Runner, Star Wars, Interstellar Con Francesca Badalini e i Sincopatici.
Anche in questa seconda parte lo streaming, questa volta in diretta, sarà un alleato prezioso per la diffusione di queste nostre “note diffuse”…
Tra la prima e la seconda parte di Note Diffuse, virus permettendo, ci saranno due concerti di collegamento: il Concerto d’Autunno e il Concerto di Primavera, con musiche in relazione con la stagione corrente.
«La musica è quantità, misura, nel periodo in cui viene composta o nell’attimo in cui lo strumento, stimolato dal musicista, la produce. Qui si compie un salto misterioso: quello che noi ascoltiamo è immateriale e nell’attimo in cui lo percepiamo sparisce per diventare memoria. La musica è il segno più sublime della nostra transitorietà. La Musica, come la Bellezza, risplende e passa per diventare la memoria, la nostra più profonda natura. Noi siamo la nostra memoria.»
Giuseppe Sinopoli, direttore d’orchestra e compositore.